martedì 28 aprile 2015

Presentazione "Terradura in Trekking". 10 Maggio 2015

DOMENICA 10 MAGGIO. RADUNO Ore 9.15 PIAZZALE FERROVIA MARINA DI ASCEA


CARATTERISTICHE DEL PERCORSO:
Distanza: 9 KM ( percorso ad anello)
Tempo di percorrenza: 4/5 ORE
Dislivello: 543 m
Max. Altitudine: 721m
Difficoltà: E

CONSIGLI UTILI:
        -            Acqua e cappello per il sole
        -            Giubbino a vento
        -            Pranzo a sacco
        -            Scarpe da Trekking



Terradura è un piccolo Borgo che dista 3,80 kilometri da Ascea di cui è frazione. La località sorge a 205 metri sul livello del mare, e vi risiedono 101 abitanti. A Terradura, fondata dai monaci italo-greci, si ammirano la chiesa di Santa Sofia e quella di San Michele Arcangelo. La ricchezza di quest’angolo di paradiso è la natura incontaminata, l’aria buona, il cibo sano, la pace e la tranquillità caratteristica dei piccoli
borghi Cilentani. Il percorso ideato per la manifestazione “Terradura in Trekking” sarà una vera sorpresa. Andremmo a scoprire luoghi davvero incantevoli. Da poco è stato liberato dai rovi un Antico Mulino con uno splendido ponte in pietra che fa da cornice a una magica cascata. L’aria della paglia è un punto molto panoramico sul crinale della collina, da cui si può ammirare da un lato tutto il golfo di Velia e dall’altro Capo Palinuro e lo splendido e azzurro mare. La località ha questo toponimo perché molto probabilmente, siccome era una zona esposta ai venti e a pochi chilometri dal Mulino, si svolgeva l’operazione di separazione del grano dalla paglia. La cima del Monte Carmelo 720 m. s. l. d. m è la massima altitudine del comune di Ascea. Qui, un tempo molto probabilmente sorgeva un avamposto di Elea-Velia, a difesa della "chora velina" dalla pressione dei Lucani. Oggi sulla sommità del monte è costruito un santuario mariano Della Madonna Del Carmine, che fa parte dei sette Santuari del Cilento che sono accomunati della cosiddetta leggenda delle sette Sorelle.

Il pellegrinaggio che si compie i l 16 luglio va segnalato, oltre per i riti comuni agli altri pellegrinaggi cilentani, per una delle rarissime presenze del rito pagano dell' "Albero della vita" e della "Pietra della fecondazione".

Il sentiero è molto interessante anche dal punto di vista naturalistico, infatti, oltre che la solita e rigogliosa macchia mediterranea si attraversano boschi di carpini, di querce, di castagni e di ontani. Nel bosco di carpini, se saremo fortunati, potremmo sentire anche il ticchettio del picchio.


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